Il rock e l’impegno politico
La struttura principale della musica rock è la canzone, ovvero una composizione che comprende sia la musica che un testo. Ed è proprio attraverso i versi dei brani che spesso questo genere si è fatto portatore di messaggi di critica all’establishment, sia attraverso aperte contestazioni di stampo politico, che di critiche ad alcuni aspetti della società.
A partire dai Clash e la loro aperta lotta al sistema, continuando con i Doors e le provocazioni di Jim Morrison, sfociati in anche in eventi plateali, come il suo arresto durante un concerto, è indubbio che il rock è sempre stato sinonimo di rottura e protesta, fungendo da potente antagonista di un conformismo che spesso cela intolleranza, razzismo, ostilità ai cambiamenti e alla libertà.
Il sostegno alle organizzazioni umanitarie
Se i concerti del Live Aid miravano a sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema della fame nel mondo, snobbato da maggior parte delle amministrazioni degli stati “ricchi”, i concerti in supporto dell’attività di Amnesty International, hanno portato avanti il valore della pace, rifiutando sia la guerra come soluzione dei problemi, che cercando di risolvere l’odiosa pratica, tipica dei regimi totalitari, di incarcerare i prigionieri politici.
Da sempre, gli artisti di tutto il mondo, attraverso l’universalità del linguaggio musicale, hanno un’importante ruolo di scambio tra culture diverse, favorendo integrazione abbattendo i pregiudizi.
Il rock porta avanti questi discorsi con l’energia tipica del suo stile musicale, riuscendo a portare a termine anche importanti impegni, come il sostegno economico alle organizzazioni che si occupano di offrire sostegno alle popolazioni vittime di conflitti interni.